Il 25 maggio, a Minneapolis, negli Stati Uniti, quattro poliziotti hanno arrestato George Floyd per il presunto uso di una banconota contraffatta da 20 dollari. Ammanettato, è stato gettato a terra da tre di loro e immobilizzato, mentre l’ufficiale di polizia Derek Chauvin lo soffocava appoggiando il proprio ginocchio sul suo collo per 8 minuti e 46 secondi, continuando anche dopo avergli fatto perdere chiaramente conoscenza, uccidendolo davanti agli occhi degli astanti.
Negli USA, la violenza della polizia è uno dei pilastri su cui si regge uno stato che colpisce selvaggiamente per mantenere il proprio potere, all’interno come all’esterno dei propri confini. Coinvolto in centinaia di operazioni imperialistiche di guerra, lo Stato USA bombarda i civili e saccheggia le periferie del capitalismo, terrorizzando il pianeta ma anche i suoi stessi abitanti e, più intensamente, le comunità afroamericane, i poveri e i popoli indigeni.
La rigida stratificazione di classe della società statunitense, in cui una piccola élite detiene la parte schiacciante della ricchezza del paese, dove migliaia di lavoratrici e lavoratori vengono uccis* a causa delle condizioni di lavoro cui sono costrett*, è diventata ancora più palese durante la pandemia in corso, proprio perché la maggior parte di coloro che hanno perso la vita proviene dalle classi più basse, le più povere, le più escluse, le più represse.
Le persone appartenenti a quelle classi e quelle comunità soggette a discriminazione razziale hanno invaso come un fiume in piena centinaia di città negli Stati Uniti negli ultimi giorni, protestando e scontrandosi con la polizia, costruendo barricate, dando fuoco a stazioni di polizia e distruggendo obiettivi capitalistici. Sono migliaia le ribelli e i ribelli che combattono, oltraggiat* dalla violenza omicida e razzista dei meccanismi repressivi, dalle condizioni soffocanti di sfruttamento e di repressione, che sfidano le forze di polizia, la guardia nazionale e i militari per le strade a cui è stato ordinato da Trump di terrorizzare, attraverso arresti, proiettili di gomma e omicidi di manifestanti, coloro che danno battaglia “nel cuore della bestia” contro la brutalità statale e capitalista.
Tantissime persone in tutto il mondo sono dalla parte di chi si sta ribellando negli USA. Dal Messico al Brasile, dalla Gran Bretagna alla Francia, Belgio, Grecia, Italia, Palestina e Israele. Queste persone raccolgono il filo della rivolta negli Stati Uniti e combattono contro la violenza repressiva, il razzismo, la povertà, l’impoverimento e lo sfruttamento cui sono costretti anche nei loro Paesi. Dalle manifestazioni e dagli scontri di strada per George Floyd e per tutti coloro che sono stati assassinati dalla polizia statunitense, agli scontri in Messico per l’omicidio di Giovanni López, commesso ancora una volta dalla polizia, perché non indossava una mascherina, alle manifestazioni in Brasile contro le politiche fasciste e omicide del governo di Bolsonaro, la lotta comune di palestinesi e israeliani contro le politiche assassine del governo di Netanyahu e il moderno apartheid di cui il giovane Yihad Elkhalak non è che l’ultima vittima, la rimozione dei simboli della schiavitù che dominavano le strade e le piazze della Gran Bretagna e gli scontri di classe e sociali in Francia che continuano e si intensificano nonostante la crescente violenza repressiva.
Sono i nostri fratelli e le nostre sorelle di classe che stanno lottando per sopravvivere in ogni angolo del mondo contro la pandemia e stanno alzando i pugni contro la brutalità statale e capitalista, inviando un messaggio di solidarietà a tutt* coloro che resistono. Sono le oppresse e gli oppressi che percorrono ancora il sentiero della resistenza, e che mantengono viva la rivolta e la battaglia per il rovesciamento dello Stato e del capitalismo, per una società di solidarietà, uguaglianza e libertà.
SENZA LIBERTÀ – NESSUNA PACE
NESSUN ALTRO MONDO È POSSIBILE FINCHÈ ESISTERANNO LO STATO E IL CAPITALISMO
LOTTA PER LA RIVOLUZIONE SOCIALE GLOBALE
FAO (Federation for anarchist organizing, Slovenia & Croatia)
FAIt (Federazione Anarchica Italiana, CRInt-FAI)
APO (Anarchist Political Organisation – Federation of collectives – Greece)
FA (Fédération Anarchiste)
FAM (Federación Anarquista de México)
FAIb (Federación Anarquista Ibérica)
FLA (Federación Libertaria Argentina)
AF (Anarchist Federation – Britain)